Il Giovane “Teatro del Mare" : Un'esperienza da seguire

 
         



Il "Giovane Teatro del Mare", la compagnia teatrale che si è recentemente manifestata con un contributo originale nel campo della cultura, si vuole una compagnia giovane, dinamica, nell'espressione come nel messaggio che vuole trasmettere. Per lei, il teatro è non soltanto uno "specchio" che riflette le apparenze esterne dell'individuo, ma altrettanto un "laboratorio del comportamento umano, che bisogna vedere in funzione della costruzione e del rinnovo di una società veramente umana" (1). Il responsabile del Giovane Teatro del Mare, Kadour NAIMI, che ha appena dato varie rappresentazioni nei centri F.P.A. (2), ci parla della sua compagnia, della sua concezione del teatro, ed anche delle prospettive che si offrono a lei.

     UN'ESPERIENZA


    Nel mese di maggio scorso, la compagnia del "Giovane Teatro del Mare" ha dato delle rappresentazioni della sua realizzazione teatrale "Il Mio Corpo, la Tua Voce ed il Suo Pensiero", in 5 centri della F.P.A.: El-Asnam, El-Affroun, Bordj Menaiel, Bordj el Bahri et Birkadem.
    Si trattava, con queste rappresentazioni, di constatare la disponibilità degli allievi per una vita culturale nei loro Centri rispettivi. Mettendo gli allievi in presenza di una manifestazione culturale concreta, spiegando loro il quadro nel quale si iscrive e raccogliendo le loro riflessioni e suggerimenti, è stato possibile constatare concretamente le relazioni d'inter-influenza che esistono tra la formazione, intensa come professionale, e la formazione nella sua accettazione larga, totale.


    FORMAZIONE…


   Il futuro operaio, che è l'allievo, non è soltanto una macchina che, per le necessità dell'economia nazionale, bisogna formare e perfezionare. E' anche e prima un essere umano, potenzialmente dotato delle stesse facoltà che i suoi simili: quelle che gli servono alla pratica di un mestiere (per prendere il suo posto in quanto lavoratore nell'economia nazionale) e quelle che gli permettono di esistere, vivere, sentire, giudicare, pensare, concepire, decidere, creare (in quanto cittadino algerino, che ha coscienza dei suoi diritti e doveri in una società, come essere umano).

    … E TEATRO


    1) Fare teatro, è concepire e presentare delle scene della vita (professionale, famiglia, sociale, ecc.) nelle quali si mettono in presenza degli individui nei loro comportamenti, la loro concezione del mondo e le loro relazioni. La pratica del teatro chiama quindi una coscienza ed una conoscenza del mondo e degli esseri tra i quali si vive e si lavora, del mondo e degli esseri che si desidera mostrare sopra un palcoscenico. Quindi, fare del teatro, è imparare a vedere, osservare, analizzare il mondo e gli esseri che lo popolano e lo fanno.
   2) Si può considerare il teatro come uno "specchio". Non uno specchio che si accontenta di riflettere le apparenze esterne, ma un "laboratorio del comportamento umano da vedere in funzione della costruzione e del rinnovo di una società veramente umana". Un laboratorio di cui gli strumenti sono essenzialmente il linguaggio delle parole e delle immagini.

     AUTO-TEATRO, ALTER-TEATRO E TEATRO IN COMMUNE


   Trattandosi di alter-teatro (realizzazione teatrale fatta da una compagnia X, che si rivolge ad una collettività di spettatori Y (ex: il Giovane Teatro del Mare che presenta una delle sue opere agli allievi), la natura e la funzione del teatro sono quelle evocate sopra.
  Quando si tratta di auto-teatro (un gruppo di allievi, in un centro, che si riunisce e realizza un'opera scenica destinata alla collettività dello stesso centro), un'altra dimensione interviene nella pratica del teatro. In effetti, come per la fabbricazione di un pezzo di macchina, la creazione di un'opera teatrale da parte degli allievi, fa intervenire le loro personali facoltà d'osservazione, di concezione di analisi e di sintesi con la finalità di costruire l'opera.
   Quindi, più ancora che con l'alter-teatro, con l'auto-teatro, gli allievi impareranno quello che è il mondo dove vivono, per meglio partecipare alla sua costruzione ed al suo rinnovo. La finalità è di mettere in moto tutte le facoltà creatrici dell'allievo: per imparare a costruire ed a riparare una macchina, altrettanto che per imparare a costruire e riparare la società dove vive, e la propria persona. Tuttavia, bisogna essere cosciente che l'auto-teatro, fatto dagli allievi, in un centro, non può, attualmente, corrispondere a quello detto nel paragrafo precedente. Perché il livello d'istruzione e le conoscenze degli allievi sono generalmente troppo deboli per permettere un corretto uso dell'auto-teatro. S'impone allora una sensibilizzazione degli allievi da parte di altre persone meglio informate sulla questione. Questa sensibilizzazione può farsi sotto forma di discussioni e, soprattutto, sotto forma di lavoro comune degli allievi con queste persone, alla concezione e alla realizzazione di un'opera scenica. La realizzazione teatrale presentata all'Istituto Nazionale della F.P.A. il 4 luglio scorso, frutto del lavoro comune di allievi, di lavoratori dell'Istituto e degli artisti della compagnia del Giovane Teatro del Mare, ne è un esempio (3).

     L'OPERA TEATRALE


   Contrariamente all'opinione comune (ereditata dall'Europa) che reduce arbitrariamente l'opera teatrale ad un'opera di testo, tipo Molière, Shakespeare, Brecht ou Reda Houhou, l'opera teatrale può essere anche, può essere più giustamente (perché quadra con l'epoca e l'ambiente specifico dove prende nascita), la presentazione scenica di un insieme di poemi, di una storia raccontata in forme audio-visive, di una descrizione raccontata in forme di espressione corporea, di un'opera dove si trovano riunite queste diverse forme di espressione: canto, danza, testo, ecc. Il denominatore comune rimane la messa in scena di determinati individui in determinate situazioni, in vista di esaminare il loro comportamento "in funzione della costruzione e del rinnovo di una società veramente umana".

     TEMI


  Se si tratta del teatro nell'ambito della formazione professionale, i temi toccheranno, naturalmente da vicino o lontano, la formazione professionale e il mondo del lavoro. Come possono riguardare temi più generali. Il teatro è allora una proposta di dialogo, di analisi e di riflessione sulla formazione, sul lavoro, sulla società, sugli esseri che la compongono. Dialogo necessario per l'allievo del Centro, se vogliamo che i Centri della F.P.A. non formino soltanto degli uomini-macchine perfezionate, ma anche degli esseri umani, dei cittadini che servono sicuramente meglio la loro società e, attraverso di essa, loro stessi.
    Erano questi alcune riflessioni sul teatro nell'ambito della formazione professionale nei centri F.P.A., un breve contributo nel dossier dell'animazione culturale dei futuri lavoratori, durante il loro soggiorno in un centro della F.P.A. come allievi.


Rivista Formation et Développement (Formazione e Sviluppo)
Ministero del Lavoro e degli Affari Sociali, Algeri (Algeria),
(Direzione della Formazione),
n.1, settembre 1969

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(1) Estratto dalla Carta del Giovane Teatro del Mare.
(2) Sono i Centri di Formazione Professionale degli Adulti, destinati essenzialmente a farne dei futuri lavoratori nelle fabbriche industriali.
(3) L'opera è "Forma-Révolu/tion" (Forma-Revolu/zione). Il gioco di parole, in francese e che non si può ripetere in italiano, sta su "révolu": qui significa da un lato la prima parte della parola "Rivoluzione" ma dall'altro lato, presa come parole in sé, "Révolu" significa "passata" ormai. Era allora un modo prudente di significare che la rivoluzione che fu la lotta per l'indipendenza dell'Algeria era ormai passata.